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Post contenenti il tag: cinema

Intervista esclusiva a Ken Loach. Il cinema per raccontare le classi più deboli.

“Volevo fare l’attore ma sono stato uno dei peggiori in circolazione. Non conosco niente come il cinema che ancora abbia il potere di scuotere le persone, agitare le coscienze”

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Un falegname tenuto a casa da una patologia cardiovascolare che non può presentare domanda per il sussidio perché il suo malessere non è una giustificazione per non cercare lavoro. Una donna sola, con due figli, cui gli impiegati che dovrebbero assegnarle assistenza e alloggio non concedono alcuna forma di comprensione. Sono i due protagonisti del film di Ken Loach che ha trionfato al Festival di Cannes: Io, Daniel Blake. E’ un ulteriore, sorprendente, segno di vitalità e rabbia e umorismo di un autore che ha da sempre usato il cinema per raccontare come ciò che il mondo ci presenta come inevitabile sia totalmente inaccettabile. L’unica via che ci resta è cercare di modificarlo. Tutti insieme. “Avevo deciso di smettere di fare del cinema ma poi mi guardo intorno e vedo quello che succede intorno a me e sento che è nece... continua

Intervista esclusiva al multiforme Paolo Calabresi. Da Iena a Nicolas Cage, da Boris al teatro e cinema d' autore

Luciano Berio gli disse che era un miserabile. Un termine ottocentesco che lo colpì più di qualsiasi insulto e che non potrà mai scordare.

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 “Recitare è un gioco che ha delle regole ferree. Se non le rispetti sei fuori. Basta guardare dei bambini che giocano per capirlo. ‘Adesso facciamo che tu eri il Re Leone e io suo figlio’. Se non rispetti quel ruolo il gioco finisce senza neanche bisogno di dirlo”: Paolo Calabresi, che abbiamo imparato molto bene a conoscere grazie alle sue imprese da Iena, ma che ha alle spalle esperienze di apprendistato teatrale prestigiose, non crede che il suo lavoro (“fingere di essere qualcun altro”) che ha procurato a tanti spettatori divertimento, risate e leggerezza, vada preso alla leggera. Se chi lo fa lo vuol fare bene. Lui lo ha fatto in tanti modi. Nel piccolo e nel grande schermo, nel talk d’intrattenimento e nelle serie tv, nelle soap e nel teatro d’autore. Si tratta insomma di una soggettività sfaccettata ed esigente, l... continua

Intervista esclusiva a Sonia Bergamasco. Da “cattivissima” funzionaria del film di Checco Zalone al teatro, poesia e canto

In concorso per i David di Donatello, dalla commedia al teatro di elite, il metodo: dare il massimo con il minimo tempo a disposizione.

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Sonia Bergamasco, oltre ad essere un volto inconfondibile, di fascino e luminosità mitteleuropei, è anche una figura di autrice/attrice piuttosto singolari. Nel mondo del cinema ma anche nel mondo dello spettacolo in generale. Quanti attori possono dire, come lei, di essersi fatte le ossa con monumenti del teatro come Strehler o Carmelo Bene? I suoi più famosi personaggi sul grande schermo sono, probabilmente, la giovane madre che diventa terrorista nella serie d' autore di Marco Tullio Giordana, La meglio gioventù, di grande successo in tutto il mondo e la funzionaria ministeriale che tenta in tutti i modi di liberare Checco Zalone dalla Pubblica Amministrazione nel campionissimo d' incassi, Quo Vado. Moglie di Fabrizio Gifuni, un altro autore/attore di grande poliformismo e creatività ("lavorare insieme, anche come attori, nei panni di altri, sig... continua

“Land of mine” racconta cosa successe ai tedeschi dopo la guerra per riparare “i danni”

Il film, prodotto da tedeschi e danesi, è un thriller ansiogeno che porta ad uno scavo psicologico.

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Il primo merito di questo film – che ha acceso le platee degli spettatori del festival di Toronto e di quello di Roma – sta nel rivelare uno scorcio inedito dell’ ultimo dopoguerra. Subito dopo la resa della Germania, gli alleati deportarono migliaia di soldati tedeschi destinati a subire la punizione di sacrificarsi per riparare al danno inferto al mondo da Hitler. Come? Con lo stesso sadismo subito dai paesi occupati dalle forze naziste. Danimarca, 1945: molti di quei soldati nazisti deportati erano giovanissimi. Anche ragazzi di 13 anni. Le ultimissime leve del terzo reich votato alla disfatta. Furono costretti a battere le coste occidentali danesi per disinnescare quasi due milioni di mine: quelle che i nazisti avevano disseminato nel litorale per contrastare il possibile sbarco degli alleati. “Le mine tedesche verranno bonificate dai tedeschi” è... continua
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