Spettacolo

Chiara Francini: divertente, bella, astemia e pazza per lo zucchero filato. Dai film-commedia italiani a Spike Lee e teatro

Per essere ironici bisogna possedere una solida cultura, mio padre è sarcastico, mia madre buffa, io sono un mix.

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Conosce cinque lingue straniere (inglese, francese, tedesco, portoghese, spagnolo (fluente), è totalmente astemia, non prende mai il sole e in poche stagioni, Chiara Francini, è diventata un volto inconfondibile al servizio di robusti artigiani della commedia (Fausto Brizzi, Gianbattista Avellino, Alessandro Genovesi, Neri Parenti) ma anche un’attrice colta e ambiziosa capace di rischiare se stessa con film d’autore (Stefano Tummolini, Pappi Corsicato, Spike Lee) e teatro di qualità (Ti ho sposato per allegria, della Ginzburg per la regia di Piero Maccarinelli). In realtà è anche un icona sexy (ma lei di se stessa ha detto: “La mia è telegenia più che bellezza. Sono piccolina, proporzionata, chiara di pelle: non sono schiava della mia bellezza, affatto) ed un interprete di verve comica intelligente e a tratti vulc... continua

Il Festival del cinema di Las Vegas a Downtown

Film, cortometraggi e documentari dove le idee creano capolavori e la stravaganza regna sovrana.

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C’è un angolo di Las Vegas che pochi conoscono: Downtown, dove si respira la vera vita locale. Pochi turisti, molti americani che decidono di passare qui le giornate o le serata sul Fremont, la via pricipale del quartiere dove luci, colori, musica e artisti di strada improvvisati intrattengono il visitatore. È difficile non farsi travolgere dalla carica di quest’area, che sembra sospesa agli anni ’70. Ed è proprio qui che il Festival del cinema di Las Vegas ha deciso di imporsi nei teatri e nei locali, creando situazioni interessanti per la comunità locale o per i turisti di passaggio. Essendo un evento “nuovo e moderno”, la IX edizione è appena finita, è frequentato da giovani che lavorano intensamente affinchè il festival si svolga nel migliore dei modi. Ci sono anche volontari che dedicano il loro tempo ... continua
Tags: las vegas

"Per me Dio è sia donna che uomo".

Intervista alla regista franco marocchina Houda Benyamina che con il suo “Divines” vince la Camera D’or a Cannes.

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E' già cult il film “Divines”, il lungometraggio della regista franco marocchina Houda Benyamina che ha vinto la Camera D'or, il premio che la sezione di Cannes la Quanzaine des Réalisateurs dà alle opere prime. E' un film su due ragazze adolescenti amiche per la pelle: Dounia (Oulaya Benyamina) cresciuta sotto il cavalcavia di un'autostrada in un campo rom, con una madre alcolista (Majdouline Idrissi) di cui lei si fa più o meno carico e Maïmouna (Déborah Lukumuena) di origini africane, figlia di un Imam del quartiere. Laurel e Hardy di periferia si assicurano una sopravvivenza spiccia rubacchiando merce al supermercato e rivendendola ai compagni di classe durante la ricreazione dei loro corsi di un istituto professionale. Qui, dovrebbero imparare a fare accoglienza in strutture alberghiere. “Ma io non voglio fare la tua fine ... continua

La star della tv araba, Mohammad Assaf, mette in luce le contraddizioni dell’Islam che non cambierà mai

Il palestinese “futurista”, da reality e innovazione che blocca la sorella e lascia la fidanzata, (presentatrice del programma tv), quando si rifiuta di abbandonare il lavoro.

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Diciamoci la verità: che la vittoria a un talent show possa rappresentare la speranza e il riscatto di un intero popolo tanto da meritare di essere raccontata al cinema, è una cosa che in Italia è difficile da immaginare. Ce lo vedete, voi, Nanni Moretti che gira un film su suor Cristina o Paolo Sorrentino che racconta le imprese di Marco Mengoni? Nel mondo arabo, però, così lontano e così vicino, così uguale e così diverso, può accadere che il più grande regista palestinese, Hany Abu-Assad - due volte candidato all’Oscar - si precipiti nella piazza di Nazaret con la telecamera in mano per assistere insieme a centinaia di altri tifosi alla finale di Arab Idol vinta dal connazionale Mohammed Assaf. “Avevo appena vinto Un Certain Regard al Festival di Cannes - racconta il regista - ma ero più galva... continua
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