Spettacolo

Sfruttare il mezzo tecnologico e la cultura convergente, dalla TV agli smartphone

L’innovazione digitale: dalla rivoluzione descritta da Henry Jenkins all’ultimo film di Gabriele Salvatores.

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L’idea è quella di lanciare qualsiasi tipo di prodotto editoriale attraverso tutti i canali a disposizione: tv, internet, giornali, pc e tablet, smartphone, e coinvolgere quanti hanno voglia di impegnarsi in un progetto ad ampio raggio capace di essere tradotto in ogni tipo di linguaggio. Proprio come una cooperativa, dove ognuno contribuisce, con la propria creatività, alla divulgazione e, con molta probabilità, al successo dell’iniziativa. In questo modo gli editori sperimentano una nuova formula per diffondere le opere prodotte, e allo stesso tempo combattono contro una crisi sempre più pesante. Già nel 2006 Henry Jenkins, direttore del Comparative Media Studies Program del Mit, parlava di Cultura convergente, che è anche il titolo del suo saggio più famoso. Lo studioso descriveva una cultura popolare del nostr... continua

Eduardo De Filippo a trent'anni dalla morte

Da Don Rafele 'o trumbone a Cuore di De Amicis

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Sono passati trent'anni dalla scomparsa del grande Eduardo De Filippo: era il 31 ottobre del 1984. Ma la sua voce rotonda. Il suo intercalare napoletano. Il suo interloquire pacato, interrotto solo da sorrisetti ironici eloquenti più di tante parole, riecheggiano nel timbro – quasi identico – del figlio Luca, che con il padre condivide mimica attoriale e una passione per il teatro imprescindibile. Sono passati trent'anni dall'addio al Maestro, che come solo pochissimi altri al mondo poteva permettersi il lusso di essere riconosciuto dal nome, senza il bisogno del corredo di un cognome. Sono passati trent'anni, eppure le sue commedie, sulla ribalta, come in televisione, scritte per il palcoscenico o per il cinema, trasudano modernità e un'attualità sconcertanti: il senso di un'umanità dolente, la forza della rivendicazione sociale, il ri... continua

Una nuova identità per la Rai? Scuotere il servizio pubblico da un immobilismo ventennale

Nel 2016 scade la Convenzione con lo Stato, aperto il confronto sul futuro del servizio pubblico radiotelevisivo: privatizzazione, abolizione del canone, contenuti innovativi per il web, trasformazione da broadcaster a media company.

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Il 9 maggio 2016 scade la Convenzione con la quale lo Stato affida in esclusiva alla Rai la concessione del servizio pubblico radiotelevisivo, fissandone diritti, doveri, modalità di gestione. Argomenti che mese dopo mese si fanno sempre più caldi, anche perché in vista di questa scadenza già da tempo si parla della necessità di rivedere l’organizzazione della Tv pubblica. La precedente Convenzione, tuttora vigente, risale al 1994 e riguardava l’esercizio del servizio a beneficio di tutti i cittadini, l’utilizzazione degli impianti, la pubblicità, la tutela dei minori, la ricerca e la sperimentazione, i messaggi di utilità sociale, l’equilibrio economico dell’impresa ed altri aspetti di servizio universale. Dopo vent’anni si fa nuovamente il punto e questa volta in discussione sembra esserci anche m... continua
Tags: tv, rai

Brigitte Bardot, la diva ottantenne che incarna un mondo a parte. Giampiero Mughini la racconta: non c’era eguale nell'immaginazione maschile

Con Brigitte Bardot ho capito che la donna era un demone. La corrispondente di BB può essere Kate Moss. Sofia Loren e Brigitte Bardot per nulla vicine, quasi tutto le allontana.

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Il volto della bellezza. La maschera della passione. L’eroina ingenua e la sirena d’amore. La teenager irrefrenabile di E dio creò la donna e la protagonista dalla sensualità vellutata di Mademoiselle Pigalle. L’attrice che ha stregato il mondo e che lo star system hollywoodiano, ancora sotto l’egida dei ferrei diktat del Codice Hays, reputò troppo risqué da gestire. Irraggiungibile. Inimitabile e, soprattutto, impossibile da catturare in una definizione, in una sola immagine, Brigitte Bardot è stata tutto questo, e ha rappresentato anche molto di più: ha incarnato un archetipo femminile di cui, dopo la sua comparsa sulla scena, sarebbe sparito lo stampo, ideale di una mitologia che ha travalicato i confini di celluloide e che, tra eros e sentimento, ha sedotto platee internazionali. Tanto che, persino oggi, quando si p... continua
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