Home

La star della tv araba, Mohammad Assaf, mette in luce le contraddizioni dell’Islam che non cambierà mai

Il palestinese “futurista”, da reality e innovazione che blocca la sorella e lascia la fidanzata, (presentatrice del programma tv), quando si rifiuta di abbandonare il lavoro.

di |
Diciamoci la verità: che la vittoria a un talent show possa rappresentare la speranza e il riscatto di un intero popolo tanto da meritare di essere raccontata al cinema, è una cosa che in Italia è difficile da immaginare. Ce lo vedete, voi, Nanni Moretti che gira un film su suor Cristina o Paolo Sorrentino che racconta le imprese di Marco Mengoni? Nel mondo arabo, però, così lontano e così vicino, così uguale e così diverso, può accadere che il più grande regista palestinese, Hany Abu-Assad - due volte candidato all’Oscar - si precipiti nella piazza di Nazaret con la telecamera in mano per assistere insieme a centinaia di altri tifosi alla finale di Arab Idol vinta dal connazionale Mohammed Assaf. “Avevo appena vinto Un Certain Regard al Festival di Cannes - racconta il regista - ma ero più galva... continua

Zuckerberg sta lavorando sul futuro della rete. Nasce il teletrasporto, saremo tutti proiettati in una nuova dimensione

L’intenzione è quella di superare i limiti umani nel linguaggio, vista e udito, attraverso una nuova dimensione.

di |
Il XX secolo è stato quello delle masse, caratterizzato da una serie di invenzioni: prima il cinema, poi la radio, la televisione e infine internet. Nei vari passaggi sono cambiate le abitudini delle persone. E così lo spazio pubblico ha valorizzato anche quello privato, con l’utilizzo dei media nelle proprie mura domestiche. La cultura di massa ha inciso in maniera decisiva su comportamenti e orientamenti delle persone, che da una parte sono riuscite a soddisfare il bisogno di allargare le conoscenze, sia di tipo culturale sia di tipo sociale, anche alla luce della propria professione, dall’altra sono diventate esse stesse, in un processo di crescente emancipazione, oggetto d’attenzione. Con la moltiplicazione dei canali distributivi, il ruolo dei media come agenti di socializzazione si è amplificato. Alla comunicazione tradizionale si è ag... continua

Confessioni di un inviato. Film e attori internazionali, il Festival di Cannes per i giornalisti

Cannes 2016: la battaglia della croisette.

di |
Da quando ho iniziato ad andare al festival di Cannes (ovvero dall' inizio degli anni '90) mi sono dovuto confrontare con questo scambio di battute: "Vai a Cannes? Che fortuna". Amici, parenti, conoscenti, animali di casa ti guardano con un misto di commozione e disprezzo pensando che mentre loro sono al loro lavoro, io sono a Cannes. Circondato da starlette, telecamere, ricchi magnati che, in bermuda, traguardano lentamente la passerella che unisce il loro yacht al molo del porticciolo sul quale incombe la mole imponente del Palais dove si svolge gran parte della kermesse: proiezioni ufficiali, sfilate del carpet, premiazioni e solennità. Se credete che sfatare questa leggenda sia un' occupazione semplice e onesta, credo vi sbagliate. Un fatto è avere guadagnato il diritto a frequentare un festival dove quest' anno un programma favoloso mette insieme film di ... continua

Il cimitero dei vivi, dove la vita supera quella dei morti. Al Qarafa: “la città dei morti” nella capitale d’Egitto

Il più antico cimitero, dove circa un milione di persone è stabilmente presente.

di |
Solitamente si pensa al cimitero come un luogo da visitare solo in orari prestabiliti, dove si trascorrono poche ore per stare in compagnia dei propri cari defunti. Ma per alcuni è molto di più. In Egitto e, per l’esattezza, nella capitale Il Cairo, c’è un cimitero musulmano chiamato Al Qarāfa, che i “non musulmani” chiamano “città dei morti”. Le tombe risalgono al 642 d.C., quando gli Arabi invasero l’Egitto conquistandolo. Questo luogo funebre occupa un’area che si estende per 10 km ed è particolare perché non vi “risiedono” solo defunti, ma anche persone viventi. Proprio così, i vivi condividono uno spazio vitale con i morti. Si crede che gli egiziani considerino il cimitero la propria dimora per le difficoltà nell’avere una casa o in seguito al terremoto del ... continua
« indietro1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20avanti »